Nucleo Interdisciplinare di Ricerca e Trattamento delle Ferite

NUCLEO  INTERDISCIPLINARE  DI  RICERCA
E  TRATTAMENTO  DELLE  FERITE 

 

Chi siamo?

Con obiettivi, ideali e pensieri simili, all'inizio del 2000, vari professionisti si unirono con l'intento di organizzare un gruppo di studio, così è nato il Feridologo Nucleo Interdisciplinare di Ricerca e Trattamento delle Ferite, con caratteristica multicentrica. È un nucleo interattivo, dinamico, con proposte semplici e allo stesso tempo ambiziose.

Siamo coinvolti nella ricerca e nel trattamento delle ferite in forma interdisciplinare e multicentrica. Il nostro intento è la realizzazione e la divulgazione degli studi che cercano di migliorare la qualità del trattamento dei pazienti, sia operando direttamente sia realizzando corsi d'aggiornamento e partecipando a convegni in Brasile e all'estero. Mettiamo in risalto l'importanza dell'approccio interdisciplinare nel trattamento delle ferite condotto da infermieri, medici, terapisti, assistenti sociali, psicologi, nutrizionisti, farmacisti, microbiologi, altri professionisti e dai pazienti stessi, insieme con i loro familiari, partecipando attivamente e collettivamente per raggiungere lo stesso fine.

Il grande obiettivo del nucleo è diffondere nuovi concetti come: lasciare la ferita pulita e umida, demistificare l'uso delle sostanze che aggrediscono i tessuti cicatriziali, come alcool iodato, acido acetico ed altri, da sostituire con la soluzione fisiologica, considerata più adeguata; infine, far emergere la necessità di identificare l'agente aggressore attraverso la coltura di secrezioni e amministrare l'antibiotico specifico indicato dall'antibiogramma.

Esistono diversi prodotti topici dell'ultima generazione, tutti con indicazioni specifiche, con vantaggi e svantaggi. L'importante è sapere QUALI usare, QUANDO usarli e COME usarli. E' fondamentale la diagnosi precisa della patologia, l'identificazione della fase cicatriziale ed il trattamento adeguato secondo i mezzi e le risorse disponibili.

È preponderante che il paziente sia trattato globalmente, in forma olistica e che non sia presa in considerazione soltanto la sua lesione, fornendogli anche un appoggio socio-psicologico.

Lavoriamo anche con la terapeutica coadiuvante, come la Laserterapia e l'Ossigenoterapia Iperbarica, che possiede indicazioni specifiche ed apporta un gran contributo nel trattamento delle ferite complesse e refrattarie. Il nostro lavoro mira anche ad indicare trattamenti alternativi come la Fitoterapia, definendo però criteri scientifici, a sostegno della veridicità circa le indicazioni delle erbe medicinali ("boldo", "capim santo", "pitanga", "erba di Santa Maria", "babosa=aloe vera", olio vegetali: oliva, girasole, mamona, ecc.) ampiamente diffuse, a livello folclorico, in molti paesi. 

I nostri principali studi clinici sono: fascite necrotizzante, sindrome Fournier, piede diabetico, ulcera da pressione, lesioni vascologeniche, deiscenza delle ferite, ustioni, lesioni tumorali, lesioni ematologiche, lesioni infetto-contagiose (fungine, venere, parassitaria), lebbra, lesioni da animali velenosi, ecc. Vari Centri di Trattamento e Ricerca in Brasile e in altri paesi del Sud America hanno già aderito alle nostre proposte di studio multicentrico interdisciplinare.

L'organizzazione del nostro sito, infine, ha anche l'obiettivo di divulgare le varie attività, propiziando forum di dibattito interattivo ed integrativo, pubblicazioni di lavori scientifici, referenze bibliografiche, ed altro.

Finora la lettura delle altri "link" è disponibile soltanto in portoghese
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Stiamo provvedendo la traduzione!!!

PER SAPER DI PIÚ...

Consulte il NOUVO livro del Feridologo


2006
Santos - São Paulo - Brazil.

"Libro del Feridologo - Trattamento clinico-chirurgico delle ferite cutanee acute e croniche"
Dottore Luiz Claudio Candido,
Candido LC (ed.),
Santos, 2006-07.

Come responsabile del Feridólogo -Nucleo Interdisciplinare di Ricerca e Trattamento delle Ferite e di questo sito, ho deciso di trascrivere le mie nuove esperienza nel Libro del feridologo - Trattamento clinicoclinico delle ferite cutanne acute e croniche, per ora scritto solamente in lingua portoghese.

Questo libro propone la cura del malato come “un tutto”, secondo il quale le “ferite” non possono e non devono essere trattate separatamente.

L'idea è anche quella di poter “influenzare” altri professionisti di diverse aree della salute, mostrando l'importanza dell'approccio interdisciplinare nel trattamento del paziente.

Sono messe a fuoco le conoscenze specifiche, evidenziando i metodi e procedimenti attuali delle medicazioni e coperture, oltre che offrire delle scelte tanto efficienti quanto efficaci, come prodotti derivati della fitoterapia (p.e. papaina, olio vegetali, Aloe vera), che possono essere raggiunte da qualsiasi segmento della popolazione.

Sono anche riferiti aspetti basici della fisiologia cicatriziale e i fattori che interferiscono su questa; le controversie nel trattamento ed vengono anche evidenziati gli aspetti fondamentali che possono facilitare la cicatrizzazione la quale è un processo dinamico.

Il libro ha delle referenze relative alle condotte coadiuvanti, come Ossigenoterapia Iperbarica, Laserterapia, Ozonoterapia e Pressione Negativa Controllata, l’uso delle sanguisughe che ausiliano nel trattamento.

Sono descritti nella "Feridoteca" 43 studi di casi di patologie più frequenti ed altre più complesse. Sono allegate oltre 600 immagini a colori, che dimostrano tutta l'evoluzione cicatriziale.

Il testo parla anche della figura del “Feridologo”, ossia, il professionista della salute che si impegna direttamente o indirettamente negli studi, ricerche e cure.

In fine presenta le ricerche del Nucleo, la sua area di attuazione, progetti e proposte di protocolli, tracciando le prospettive di questo millennio.
Questo nuovo libro è rivolto sia ai professionisti che agli studenti dell’area della salute, che potranno interagire, acquisire nuove conoscenze ed altri concetti, facendo una riflessione e auto-analisi sui procedimenti che realizzano e sui vantaggi e gli svantaggi di questi. Il testo può essere utile anche a pazienti e familiari, che potranno informarsi sulla miglior forma o possibilità di trattamento e su varie curiosità.

Siamo a disposizione per contatti, giacché l'idea principale del Nucleo, oltre che la cicatrizzazione delle ferite, il recupero funzionale dell'arto e quello psicologico dei pazienti, è quella di integrare le esperienze interdisciplinari dei vari servizi.

Speriamo che con gli auspici del nuovo millennio si possa rinforzare ogni volta di più il nostro obiettivo, ossia, migliorare la qualità di vita dei nostri pazienti.

Luiz Claudio Candido
MD, MS, PhD 
Feridologo e Chirurgo Ricosttrutore 
- Responsabile del Feridólogo - Nucleo Interdisciplinare di Ricerca e Tratamento dell e Ferite
- Presidente della Società Brasiliana di Feridologia
candido@feridologo.com.br

Chi è feridologo?

Feridologo è colui che si occupa degli studi, delle ricerche e del trattamento delle ferite, ma che "vede" oltre la ferita, che si preoccupa del paziente come un "tutto", in maniera olistica, del suo corpo e della sua anima. Il feridologo non è onnipotente, non si attiene a precetti, ritiene che il trattamento delle ferite debba avere un approccio interdisciplinare, giacché è consapevole che esistono conoscenze specifiche nelle singole aree in cui, professionisti abilitati, potranno introdurre altri e nuovi concetti che aiuteranno nella conduzione del trattamento. Feridologo è colui che riunisce varie conoscenze ed esperienze ed è disponibile dividerle con gli altri, ricercando sempre lo scambio.

Feridologo è colui che rispetta la ferita, che conosce la fisiopatologia della cicatrizzazione, quali sono i fattori che possono ritardala e quelli che la accelerano. Feridologo è colui che si preoccupa con il "quale?" il "quando?" e il "come?". Il QUALE è saper realizzare la diagnosi corretta, attraverso l'anamnesi adeguata. Il QUANDO significa identificare il periodo evolutivo cicatriziale, poiché determinarlo è fondamentale per la scelta del trattamento. Il COME è il modo in cui trattare la ferita nella forma ideale, secondo i mezzi e le risorse disponibili, conforme ai fattori socioeconomici del paziente e del servizio ospedaliero. Feridologo è colui che non utilizza soltanto le proposte di trattamento predefinite e predeterminate, bensì colui che cerca anche nuove soluzioni e metodi alternativi, sapendo creare e improvvisare un procedimento che possa essere tanto risolutivo quanto efficace, cercando di diminuire il divario del fattore "costo x beneficio". Feridologo è colui che si preoccupa, oltre che della "cicatrizzazione" della ferita, anche del recupero dell'attività funzionale dell'area traumatizzata; che sa rispettare il paziente, che conquista la sua fiducia e che lo coinvolge, facendolo partecipare attivamente al proprio trattamento, dimostrandogli che la sua collaborazione è di reale importanza.

Feridologo è colui che utilizza il buon senso per superare gli ostacoli, trasponendo direttamente o, quando conveniente, girando intorno, ma sempre nell'etica della trasparenza. Il feridologo crede nella reale possibilità di migliorare la qualità di vita dei suoi pazienti offrendogli trattamento, attenzione ed il meglio di se stessi!

L'EQUIPE DI
LAVORO IDEALE

- Infermiere 
- Medico
- Fisioterapista
- Terapeuta Occupazionale
- Podologo
- Tecnico d’Ortesi e Protesi
- Nutrizionista
- Psicologo
- Farmaceutico
- Assistente Sociale
- Microbiologo
- Biochimico
- Bio-ingegnere
- Ingegnere Agronomo
- Dentista
- Medico Veterinario
- Giornalista
- Paziente
- Famiglia

 

PROSPETTO DEL LIBRO Nuovo Approccio nel Trattamento delle Ferite

IL LIBRO DEL FERIDOLOGO
Dott. Luiz Claudio Candido

Prospetto del Libro:
La Figura del Feridologo
L'Importanza dell’Approccio Interdisciplinare
La Funzione del
:
  - Infermiere 
  - Medico
  - Fisioterapista
  - Terapeuta Occupazionale
  - Podologo
  - Tecnico d’Ortesi e Protesi
  - Nutrizionista
 
- Psicologo
 
- Farmaceutico
 
- Assistente Sociale
 
- Microbiologo
 
- Paziente
 
- Famiglia
La storia del Trattamento 
   delle Ferite

  - Il Papiro d’Ebers
 
- Ippocrate ed I Quatto Umori 
      dell’Organismo
 
- Il “Chirurgo Barbiere”
  - Il Medico e il “Cerusico”
 
- L'ospitale – “La Casa dei 
      Poveri”
 
- L'impiego dell'Olio Santo -
      “Olio d’Oliva”
L'Etica nel Trattamento delle Ferite
Aspetti Psicologici dei Portatori delle Ferite

  
- La Filosofia della Malattia
  
- Malattie Psicosomatiche
Operatività del trattamento 
    delle ferite
L'Importanza nel 
    documentare il   
    trattamento delle ferite
Aspetti basici della 
    cicatrizzazione
Fisiopatologia del processo 
    cicatriziale

  1. Considerazioni Generali
   
   - Caratteristiche della Pelle
   
   - Classificazione delle Ferite
      - Fasi dell’Evoluzione Cicatriziale
  2. Fattori che Interferisco nella Cicatrizzazione
      - Fattori Locali
      - Aspetti Nutrizionali
      - Malattie Croniche
      - Terapia Medicamentosa Associata
      - Trattamento Topico Inadeguato
   3. Controversie nel Trattamento 
          delle Ferite
     
- Medicazione Secca x Umida
    
  - Pulizia con Soluzione 
          Fisiologica x Pulizia
          Meccanica
      - Antisettici nelle Lesioni Aperte
Medicazioni e Coperture
       - Medicazione Umida con 
           Soluzione Fisiologica
       - Medicazione Umida con 
           Sol. Ringer Semplice 
               associata a Garze di 
           Polimeri Assorbenti
       - Pomata Enzimatica
       - Zucchero
       - Papaina
       - Albumina
       - Aloe vera
   
    - Elicina (Secrezione della 
           Chiocciola)
       - Sulfadiazina d’Argento e 
           Nitrato di Cerio
       - Acido Linoleico – Acido 
           Grasso Essenziale
       - Acido Ricinoleico – Acido 
           Grasso Essenziale
       - Garze Non Aderenti
   
     - Alginato de Calcio e Sodio
       - Collagene con Alginato
       - Carbone Attivato con Argento
        - Idrocoloide
        - Idrolpolimero
        - Idrogel
        - Matrice di Rigenerazione Dermica
        - Acetato di Cellulose
        - Membrana Permeabile
        - Film Trasparente
        - Protettori Cutanei  
Periostomie
        - Fattore di Crescita
Trattamento Coadiuvante nel 
       Trattamento delle Ferite

        - Ossigenoterapia Iperbarica
        - Riparazione Tessutale con Laserterapia
        - Ozonoterapia
        - Pressione Negativa
        - Sanguessughe
Trattamento Alternativo
        - Importanza del Tocco
        - Importanza della Parola
        - Importanza delle “Cure 
dell’Anima”
Feridoteca - Studi dei Casi Clinici
   Ferite Acute
       
- Traumatica
        - Ustione
        - Lesione causata da 
           Morso degli Animali Velenosi
        - Chirurgica - Fasciotomia
        - Deiscenza delle Sutura 
           Chirurgica Cutanee
        - Fasciiti Necrotizzanti
        - Post-Sindrome di Fournier
    Ferite Croniche
       
- Ulcera Neuropatica – "Piede Diabetico”
        - Pieghe da decubito
        - Lesione Vascologeniche
        - Lesione Neoplasica Vegetante
Glossario
Indice Analitico
Abbreviazioni, Sigle e Segnali Convenzionali
Indice delle Figure

L'Importanza dell'Approccio Interdisciplinare

Il lavoro in équipe è importantissimo; affinché questo sia possibile è interessante che ogni membro si dimentichi delle proprie vanità personali in beneficio del gruppo, è necessario conoscere e rispettare le necessità di ciascuno, ossia, lo spazio d'ogni integrante, i suoi diritti e doveri. Formare una équipe multidisciplinare è il primo passo, ma a niente servirebbe se ogni membro agisse individualmente, senza preoccuparsi con il tutto. L'ideale è la formazione del gruppo interdisciplinare, dove ogni singolo professionista si occupa dell'area specifica e si preoccupa con ciò che succede parallelamente, essendo fondamentale lo scambio d'informazioni, in modo che il trattamento sia globale ed integrativo. È necessario l'ampia valutazione iniziale del paziente, con il coinvolgimento di tanti professionisti quanti ne siano necessari. Verranno tracciate le linee principali del trattamento, i procedimenti di prima scelta, così come i metodi alternativi. Periodicamente saranno realizzate riunioni per valutare i progressi del trattamento; inoltre, è importante la partecipazione a corsi d'aggiornamento professionale che ci permettano il costante rinnovamento delle conoscenze scientifiche.

Nel lavoro sviluppato da una équipe interdisciplinare l'ideale sarebbe una valutazione iniziale del medico e/o degli infermieri, che determinerebbe il tipo di trattamento da eseguire e potrebbe sollecitare l'intervento di altri professionisti come: fisioterapisti, assistenti sociali, psicologi, nutrizionisti, farmacisti, microbiologi ed altri. Queste professioni, in Brasile, sono titoli conseguibili con lauree che prevedono corsi di studio dai quattro ai sei anni. 

a) Funzione del Medico: diagnosticare la patologia di base, esaminare la ferita, prescrivere i medicinali, indicare la medicazione adeguata ed accompagnare l'evoluzione del paziente. Sollecitare esami complementari per ausiliare nella diagnosi e nell'evoluzione, tanto del paziente come della ferita. Dovrà interagire con gli altri componenti dell'équipe, in particolar modo con gli infermieri, potendo realizzare le medicazioni, orientando la prevenzione delle complicazioni e realizzando la documentazione fotografica. Sarebbe conveniente che il trattamento della ferita fosse accompagnato dallo stesso gruppo fino alla sua cicatrizzazione.

b) Funzione dell'Infermiere: non è soltanto l'esecuzione della medicazione prescritta dal medico. Questo professionista, attraverso le proprie prestazioni, più costanti e più frequenti di quelle del personale medico, può stare in maggior contatto con il paziente e realizzare la medicazione ogni giorno. Partecipando a corsi di perfezionamento, viene a conoscenza di nuove soluzioni e metodologie nel trattamento delle ferite. In molti aspetti la sua attività si potrà sovrapporre a quella degli altri, per questo è importante la fiducia ed il rispetto dei vari componenti dell'équipe. L'infermiere potrà anche diagnosticare la patologia, esaminare la ferita, indicare e realizzare il procedimento della medicazione, orientare nella prevenzione delle complicazioni, effettuare documentazione fotografica e raccomandare esami complementari che possono essere di ausilio nella diagnosi e nell'accompagnamento del paziente. È raccomandato che il controllo diario della ferita sia realizzato dallo stesso gruppo fino alla cicatrizzazione.

c) Funzione del Fisioterapista: è fondamentale nella manutenzione e nel recupero dell'attività funzionale dell'area compromessa, nell'orientazione della prevenzione delle complicazioni, principalmente delle ulcere da pressione. Dovrà interagire con gli altri membri dell'équipe.

d) Funzione del Nutrizionista: migliorare l'aspetto nutrizionale, indicando principalmente i nutrimenti che favoriscono la cicatrizzazione. Dovrà interagire con gli altri membri dell'équipe.

e) Funzione dello Psicologo: migliorare l'autostima del paziente, la sua relazione con il mondo e fornire le indicazioni relative alla prevenzione delle complicazioni. Dovrà interagire con gli altri componenti dell'équipe.

f) Funzione del Farmacista: verificare autenticità, meccanismo d'azione, effetti collaterali, potenziamento, reazione incrociata e idiosincrasia dei vari farmaci e prodotti utilizzati. Orientare circa l'uso dei medicamenti durante il periodo di trattamento delle ferite. Dovrà interagire con gli altri componenti dell'équipe.

g) Funzione dell'Assistente Sociale: orientare il paziente e i familiari sulla forma di conduzione delle linee generali del trattamento, fornendo i sussidi necessari. Dovrà interagire con gli altri componenti dell'équipe.

h) Funzione del Microbiologo: identificare l'agente aggressore, definire l'antibiogramma, orientare sull'uso dell'antibiotico specifico. Dovrà interagire con gli altri componenti della equipe.

i) Funzione del Paziente: dovrà collaborare al proprio trattamento, "desiderando di essere curato". Seguire attentamente i criteri e le raccomandazioni stabilite dall'équipe interdisciplinare.

l) Funzione della Famiglia: interagire, collaborare con il paziente, aiutare nel trattamento, fornire appoggio psicologico.

Aspetti Etici
nel Trattamento
delle Ferite

L'etica?! L'origine della parola viene del latino eticus, che a sua volta deriva dal greco ethikos, che significa costume.

Dai primordi, con la nascita dell'uomo, le relazioni interpersonali erano determinate da regole e norme. In certe circostanze questi fattori furono preponderanti per la sopravvivenza degli uomini stessi. Via via, con il perfezionamento di queste regole oggi possiamo distinguere: "Il bene dal male", "il certo dall'errato", "il morale dall'immorale", "l'etico dal non etico"!

Tutte le attività, che siano identificabili o no con una professione specifica, sono dettate, direttamente o indirettamente, da regole e dottrine secondo un codice morale, etico e penale. Esistono "leggi" generiche e specifiche che differenziano quello che possiamo e/o che dobbiamo fare, determinando i nostri diritti e doveri.

Questi codici possiedono linee di base che servono di allerta per evitare errori di valutazione e condotta. Loro chiariscono i tre principali errori etico-professionale: l'Imperizia, l'Imprudenza e la Negligenza.

mperizia è l'esecuzione di una funzione senza la piena capacità per svolgerla. È commettere un errore per mancanza di conoscenze o abilità (es.:un accademico o un professionista non abilitato che realizza la medicazione in forma inadeguata). Per evitare ciò deve essere fornita una buona formazione accademica, durante la quale devono essere trasmessi i concetti utili ad aumentare i nostri interessi, stimolando i ragionamenti.

Imprudenza è l'errore fatto pur conoscendo le regole e ma non eseguendo le operazioni necessarie alla perfezione. Prendendo l'esempio precedente è come se il professionista preparato insistesse per realizzare una medicazione in forma inadeguata o, nel caso si trattasse di uno studente, eseguisse, senza la presenza del suo istruttore, la medicazione e in modo errato. Il buon senso deve essere preponderante.

Negligenza è considerata il più grave errore dei tre. È l'errore fatto con coscienza. È l'equivalente di saper come deve essere eseguito un compito e, senza l'esistenza di nessun fattore d'impedimento, non farlo. Sarebbe come se qualcuno abilitato trattasse il paziente in forma scorretta.

Quanto ad imprudenza e negligenza, dobbiamo fare un tuffo dentro noi stessi cercando di capire i perché! Una riflessione è opportuna... Noi non abbiamo giurato di trattare i pazienti con rispetto, cercando di ridurre al minimo le loro sofferenze, curandoli con dedizione? Sono precetti che devono essere seguiti dai professionisti della sanità.

Il "famoso" buon senso è fondamentale non soltanto nel trattamento delle ferite, ma anche e soprattutto per la vita! Nessuno sopravvive senza esso! È inerente ad ogni individuo... Noi siamo nati con lui! Dobbiamo imparare a svilupparlo attraverso la preparazione e le esperienze. Sicuramente possiamo svilupparlo ed usarlo sempre.

Errori di formazione e di comportamento professionale sono capitali. Possono costare cari al paziente, procurandogli, ad esempio, aggravamento delle lesioni, complicazioni secondarie, esiti e persino la morte. In situazioni come queste una punizione amministrativa e penale può essere necessaria.

Dobbiamo, pertanto, procurare le basi professionali attraverso la partecipazione a corsi di formazione, specializzazione ed aggiornamento. È importante scambiare esperienze e conoscenze.

Una forma per evitare o minimizzare gli errori di condotta è il lavoro in équipe. Dividere i compiti e le responsabilità è la condotta che deve essere seguita. È positivo dimostrare gli eccellenti risultati del lavoro multidisciplinare e interdisciplinare, principalmente nel trattamento delle ferite.